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Il Prezioso Tesoro

dello Spazio Fondamentale

dei Fenomeni

di

Longchen Rabjam

Parte II (sez. 6 – 10)

Estratto dal testo

Cho Ying Dzod

 

   Il Cho Ying Dzod (Il Prezioso Tesoro dello Spazio Fondamentale  dei Fenomeni) contiene l’ essenza dei 6.400.000 Tantra dello Dzogchen, spiegando la visione, la meditazione, la condotta del sentiero spirituale e la libertà finale che è il risultato del sentiero.

   Le Tre Sezioni degli insegnamenti della Grande Perfezione (la Sezione della Mente, la Sezione dello Spazio, e la Sezione delle Istruzioni Quintessenziali) sono tutte sintetizzate nel Cho Ying Dzod.....

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Il Prezioso Tesoro

dello Spazio Fondamentale

dei Fenomeni

di

Longchen Rabjam

Parte I (sez. 1 – 5)

Estratto dal testo

Cho Ying Dzod

 

   Il Cho Ying Dzod (Il Prezioso Tesoro dello Spazio Fondamentale  dei Fenomeni) contiene l’ essenza dei 6.400.000 Tantra dello Dzogchen, spiegando la visione, la meditazione, la condotta del sentiero spirituale e la libertà finale che è il risultato del sentiero.

   Le Tre Sezioni degli insegnamenti della Grande Perfezione (la Sezione della Mente, la Sezione dello Spazio, e la Sezione delle Istruzioni Quintessenziali) sono tutte sintetizzate nel Cho Ying Dzod.

   Sin dal tempo di Longchenpa, tutti i maestri della Grande Perfezione hanno meditato sul Cho Ying Dzod come  un mezzo  per ottenere  la liberazione.

Rimane  il più famoso dei testi Dzogchen  fra gli eruditi e i mahasiddha.

   Il Cho Ying Dzod stesso è considerato un oggetto sacro, capace di veicolare immense benedizioni a coloro che creano una connessione con esso.

Se puoi conservare il testo con te, puoi ottenere la liberazione  con il contatto (tak-drol). 

Se puoi sentire il testo recitato, esso porta la liberazione attraverso l’udire (t’ho-drol).

Se  puoi leggere e meditare sul significato del testo, puoi raggiungere lo stato della  piena illuminazione di un Buddha del Dharmakaya. 

   H.H. Chagdud Tulku Rinpoche sottolinea l’importanza di questo lavoro: ”Possedere semplicemente questo libro nella propria casa è molto più prezioso del possedere statue e stupa, poiché esso è  realmente una reliquia del dharmakaya.”

   Per noi praticanti della Grande Perfezione, durante la nostra vita, possiamo leggere il Cho Ying Dzod come una pratica quotidiana, integrando il senso profondo di questo prezioso testo con le nostre menti.

Con la ripetizione, possiamo sigillare il suo significato nelle nostre menti, così che il significato e le nostre menti divengano inseparabili.

  Quando il significato è sigillato inseparabilmente con le nostre menti, allora noi possiamo recitare le parole con le belle melodie dei canti di realizzazione (doha).

Questo produce una fede divampante e un incremento della devozione, portando al sorgere naturale  della realizzazione della saggezza assoluta.

 

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Vita di Longchenpa

di

Nyoshul Jamyang Dorje

 

....per tutta la sua vita, Longchenpa offrì molti brani di consigli fondamentali per i discepoli presenti e futuri. Per esempio, scrisse tre punti essenziali per il beneficio dei praticanti nel futuro.

Brevemente, i tre punti sono:

∙ pregare il proprio insegnante spirituale affinché si ricevano le benedizioni

∙ considerare il proprio insegnante come l'incarnazione dei tre gioielli, e quindi pregare l'insegnante per purificare le proprie oscurazioni e accumulare meriti.

∙  mantenere i samaya, i voti spirituali degli      insegnamenti Vajrayana.

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Longchen Rabjam

di

Italo Cillo (Chonyi Dorje)

Estratto da:

“I Maestri del Lineage Dzogchen Nyingthig"

  

Longchen Rabjam – che scrisse su tutti i veicoli

dell’insegnamento buddhista,  ma

 principalmente sullo Dzogchen – spiegava spesso lo spirito della pratica con uno stile assolutamente semplice:

 Bisogna guardare la natura insostanziale dei pensieri, appena sorgono.

 Bisogna rimanere nello stato naturale, appena si è certi di averlo riconosciuto.

 Bisogna che la propria meditazione sia “priva di meditazione”.

 Senza sforzo, mantieni lo stato naturale: questo è il mio consiglio.

 La mente di questo preciso momento, libera dall’afferrarsi a “questo” o “quello”, lasciata a se stessa senza nessun tentativo di modificarla, non contaminata dal dualismo di “chi si afferra” e “ciò a cui ci si afferra”, ha la natura della verità assoluta: mantieni questo stato.

 

 

Guru Yoga

secondo le

Pratiche Preliminari del Longchen Nyingtik

di 

Dilgo Khyentse Rinpoche

 

   Guru Yoga letteralmente significa “unione con la natura del guru” ed è sia la quintessenza  che la base di tutte le pratiche preliminari e principali.  È l’insegnamento definitivo, tuttavia può essere realizzato allo stesso modo da chiunque, qualunque sia la capacità, superiore, media, o ordinaria. Per disperdere gli ostacoli, fare progresso nella nostra pratica, e ricevere benedizioni, non c’è miglior pratica che il Guru Yoga. E come risultato delle benedizioni ottenute con la pratica del guru Yoga possiamo progredire con la pratica principale, lo stato dello sviluppo e del completamento, e così via fino allo Dzogpachenpo.

   Se pratichiamo il Guru yoga, percependo che il nostro guru radice è inseparabile da Guru Rinpoche, allora le benedizioni saranno più rapide e potenti. 

  Quando un maestro illuminato che ha saggezza e compassione incontra un discepolo che ha fede  e diligenza, è come se i raggi del sole fossero rapidamente concentrati da una lente d’ingrandimento su erba secca, provocando immediatamente la fiamma. Allo stesso modo, le benedizioni che riceveremo corrisponderanno direttamente all’intensità della nostra devozione.....

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La visione Dzogchen della mente

e la via del "cut-through"

di

Tsoknyi Rinpoche

   ....Ora noi abbiamo menzionato la parola meditazione. Questo è qualcosa  che le persone hanno udito molto. Per  cui giungiamo alla domanda ”Dove trova posto la meditazione?”

    Noi abbiamo tre punti in relazione alla nostra intera esistenza. Abbiamo il corpo, la parola, e abbiamo la mente. La meditazione avvicina la parte mentale della nostra esistenza......

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Il significato della preghiera del Vajra

in sette linee a Guru Rinpoche

tratto da

“Enlightened Journey. Buddhist Practice as Daily Life”

di Tulku Thondup

Shambhala South Asia Edition

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Do Khyentse Yeshe Dorje

 

Estratto dal testo “Master of meditation and miracle”

di

Tulku Thondup

   

    DO KHYENTSE Yeshe Dorje fu l’incarnazione della mente di Jigme Lingpa.

    Dimostrò il potere della sua mente illuminata sotto forma di miracoli sbalorditivi, e a tal proposito fu il più grande dei maestri tantrici della tradizione Buddhista Tibetana degli ultimi secoli....       

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Saggezza

 

Istruzioni sull’allenamento superiore

della saggezza,

la perfetta essenza

di

Dilgo Khyentse Rinpoche

 

Dal testo “Zurchungpa Testament”

 

La realizzazione a cui si fa riferimento nella successiva Sezione della Mente è come un fendente portato da una lama molto affilata: con la saggezza destituita dai tre concetti, tutte le emozioni perturbatrici e i pensieri discorsivi sono recisi alla radice.

Il modo in cui questo accade è che dal momento che tutti i fenomeni della base, via, e frutto —samsara e nirvana— sorgono come il gioco della propria mente non nata, essi sono liberi da estremi ontologici, da buono e cattivo, come lo spazio.

La mente è per natura non nata, il suo manifestarsi è privo di ostacoli, la sua caratteristica essenziale è l’assenza di dualità, e così via. 

Nell’introdurre questo, il Re che Tutto Realizza dichiara,

    Poiché tutte le cose sono incluse nella radice,

    la mente,

    essa è la radice che va istruita.

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http://www.vajrayana.it/Palden%20Sherab.jpg

 

 

Insegnamento sul Chod

di

Khenchen Palden Sherab Rinpoche

Khenpo Tsewang Dongyal Rinpoche

 

    Chod è una parola Tibetana ::: che significa  “tagliare”/”abbreviare”.

    Secondo gli insegnamenti Dzogchen, la visione del Chod è come la visione dello Dzogchen. La pratica del Chod è in realtà la pratica del Trekcho, che significa “tagliare completamente” o “ tagliare all’istante.”

   Con le pratiche del Trekcho e del Chod, stiamo tagliando istantaneamente e direttamente la confusione, senza dare a essa una seconda possibilità.

    Cosa taglieremo nella nostra pratica?

Anzitutto il nostro attaccamento all’Io. L’importanza che diamo a noi stessi è l’obiettivo principale.

La seconda cosa che va tagliata sono le nostre concezioni dualistiche. 

Il terzo obiettivo del nostro tagliare è la nozione di esistenza solida, il credo che quello che ha un nome o un’etichetta sia reale.

Il quarto obiettivo è il nostro credere nelle caratteristiche. Noi accertiamo l’identità delle caratteristiche delle cose, ma queste caratteristiche sono solo le nostre costruzioni.

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Disciplina

di

Dilgo Khyentse Rinpoche

 Dal testo “Zurchungpa Testament”

 

"Se gli insegnamenti sono presenti e hai fiducia in loro, questo è un segno che tu hai accumulato merito nelle tue vite precedenti.

       Ora che per una volta hai acquisito le libertà e i vantaggi, non dissiparli.

Se non possiedi gran diligenza e non riesci a far uso di questa presente opportunità, non c’ è certezza che nella tua prossima vita rinascerai in qualche parte dove sono presenti gli insegnamenti del Buddha o che tu sarai interessato a loro e avrai fede.

Quindi non distruggere questa opportunità rendendo questa vita umana priva di utilità e vuota. La cosa più importante per fare uso di una tale occasione è di avere un interesse appassionato nel Dharma."

 

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La natura della mente

di

Ven. Tenzin Palmo

Estratto da "Reflection on a Mountain Lake"

Ed. Snow Lion Publication

Quando iniziamo a meditare, la mente di superficie  comincia a rilassarsi. Allora è come se una parte della mente indietreggiasse e si creasse entro la mente un po’ di spazio, o intervallo. Parte della mente diventa un osservatore calmo,  immobile, quello che semplicemente conosce. E poi ci sono i pensieri e le emozioni di cui l’osservatore è consapevole.

Questa evoluzione in sé è straordinariamente utile. 

Non è la realtà assoluta, ma è vantaggiosa per molte ragioni. Una ragione è che il nostro centro non è più nella turbolenza dei pensieri ed emozioni, ma si ritira in questo spazio interiore. Abbiamo questo tranquillo spazio interiore in cui possiamo ritirarci.

Sviluppare questo genere di condizione mentale ci è di enorme aiuto nel nostro percorso spirituale. Non è difficile.  E’ realmente molto semplice. Pensiamo sempre che queste cose siano difficili, pensiamo che altri possono farlo, ma non noi.

Ma una volta che comprendi, anche per un solo secondo, comprendi che non c’è nulla di speciale.

E’ proprio essere presenti nel momento senza essere sommersi da esso.

 

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Il Tesoro della Caverna del Loto di Cristallo

Le istruzioni dirette di Shri Singha

 

Estratto dal testo

 

Crystal Cave

A compendium of Teaching by Masters

of the Practice Lineage

 

La fissazione sull’avere un’esperienza dovrebbe essere riconosciuta come una seduzione di Mara.

Tutte le tue esperienze sono inventate e sono il frutto di una fabbricazione. Vanno e vengono in continuazione. Non ti permetteranno di affrontare le difficoltà. Non sono nient’altro che una cappa di buoni concetti. Tu non hai sciolto il nodo del pensiero concettuale.  Esso è come una malattia nascosta dentro di te. Nel momento puoi sentire beatitudine, ma questo non ti aiuterà.

Se consideri come supreme le esperienze di meditazione, non puoi chiarire la visione mentre sei sommerso dai concetti.

Se permetti a te stesso di rimanere affascinato da un pezzetto di samadhi, pensando che non ci sia null’altro di superiore e considerandolo come la perfezione del samadhi, non taglierai l’attività del pensiero concettuale.

Non esaurirai i livelli dell'esperienza meditativa e la sporcizia dell’ignoranza non sarà purificata. 

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CONCENTRAZIONE

Istruzioni sull’allenamento eccellente della mente,

i mezzi perfetti

 

di Dilgo Khyentse Rinpoche

 

Ti è necessaria l’ istruzione cruciale sul rimanere

 nella concentrazione focalizzata,

come esemplificato da un chirurgo oculare.

 

Quando una persona con una malattia oculare che sta per diventare cieca, trova un medico capace di trattarla, ascolta attentamente il medico e fa qualsiasi cosa sia necessaria per guarire.

Come conseguenza della terapia, i suoi occhi si aprono e possono vedere le montagne e tutte le altre bellissime cose dell’ universo.

Se ascoltiamo nello stesso modo, con attenzione focalizzata alle istruzioni del nostro insegnante e le pratichiamo esattamente così come ce le ha riferite, un giorno i nostri occhi si apriranno e potremo vedere la natura assoluta esattamente come essa è.

Tutte le percezioni illusorie del samsara e del nirvana si chiariranno da se stesse, dato che sono per loro stessa natura infondate, non nate e vuote.

Allora, tutti i nostri concetti dualistici di esistenza, non-esistenza e così via, si dissolveranno naturalmente.

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VAJRASATTVA

dal testo:

"Longchen Nyingtik Practice Manual"

di

Dzongsar Jamyang Khyentse Rinpoche

 

...quando parliamo di Vajrasattva, incontriamo l’aspetto della purificazione.

Abbiamo distolto la nostra attenzione dal percorso errato a quello corretto facendo il rifugio.

Abbiamo dimorato su un sentiero più grande, e distolto la nostra attenzione dal sentiero più piccolo per quello più grande praticando la bodhicitta.

Abbiamo posato i due fondamenti.

Per ciò che attiene al fondamento successivo, il dharma è come il nettare che va versato in questo recipiente, noi purifichiamo questo recipiente - purifichiamo questo corpo, parola e mente.

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VIPHASYANA:

LA VISIONE PROFONDA

di

Ven. Tenzin Palmo

 

Vipashyana è osservare all’interno e scoprire chi realmente siamo e cos’è realmente la mente, scoprire come lavora la mente, come funziona, e successivamente raggiungere un livello di consapevolezza che è al di là del mondano.

Questo nel Buddhismo è conosciuto come “incondizionato”. E’ al di là dei pensieri, delle parole, al di là dei concetti.

Ma è lo strato più profondo del nostro essere e di tutti gli esseri.  E’ ciò che ci connette a tutti gli esseri.

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SHAMATA: 

IL DIMORARE NELLA QUIETE

di

Ven. Tenzin Palmo

 

L’essenza della meditazione conduce a una mente che è totalmente rilassata e al tempo stesso totalmente consapevole.

Se ti metti in uno stato piacevole, sognante, pacifico da cui non vuoi muoverti e senti di poterti proprio sedere per ore, assolutamente beato e pacifico, ma sei in una nebbia indistinta, sei completamente fuori strada.

 

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I MAESTRI DEL LIGNAGGIO DZOGCHEN NYINGTHIG

I PUNTI CRUCIALI DELL'INSEGNAMENTO BUDDHISTA

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